Vittorio Arrigoni Attivista ucciso a Gaza

Vittorio Arrigoni Attivista ucciso a Gaza
Ci@o Vittorio

Atene DirettaTv

An Anarchist's Story

Chile Histoire

La Conspiración de Chicago

Crimethinc

Berlino 29.01.2011Sgombero Liebig14

14 dicembre 2010 a Roma- corteo Studenti

Web_Tv Libere Indipendente

Blip_Tv-SubMedia

martedì 14 dicembre 2010

Filmografia: Storia Popoli e Culture


Culture Clash On The Front Line

Spazi radicali di Benefit Bristol

Culture Clash in prima linea' riguarda gli ultimi sei decenni di quello che oggi è la seconda comunità giamaicana nel mondo esterno Giamaica. Raccontato da parte del popolo di San Paolo, questa è una storia emotiva ed intensa, in cui le generazioni successive di discendenti giamaicani raccontano il loro passato e lo presentano sullo schermo.

Dalla migrazione di massa in Bristol con promesse britanniche di prosperità, di segregazione di combattimento, i diritti dei lavoratori, l'introduzione della droga sulle strade da parte del governo, disordini, polizia armata per le strade, il carnevale Pauls ogni anno, il cibo giamaicano, la musica, lo spirito comunitario ha continuato, questo film traccia decenni di quello che succede nel famoso quartiere a Bristol's ...

In versione originale inglese, il montaggio video a cura del Socialab sgomberato "BimbeSquatters"


"Culture Clash On The Front Line" Official Trailer


Culture Clash On The Line

Culture Clash On The Front Line from BIMBESQUATTERSVimeo. on



InfoWeb:

Jamaicans in Bristol / Bristol Space Invaders / Bristol Indymedia

sabato 11 dicembre 2010

Film-Documento Anti Apartheid


District 9

District 9 è un film del 2009 diretto da Neill Blomkamp, co-sceneggiato in collaborazione con Terri Tatchell e prodotto da Peter Jackson.

La pellicola è basata sul cortometraggio Alive in Joburg, diretto dallo stesso Blomkamp nel 2005, e tratta in un contesto fantascientifico argomenti quali la xenofobia e la segregazione razziale, applicati dagli umani ad una popolazione di profughi alieni. Il titolo è ispirato da fatti storici avvenuti in Sudafrica durante l'apartheid in un'area residenziale di Cape Town denominata District Six.

Prodotto con un budget di 30 milioni di dollari e accompagnato da una campagna virale, il film si presenta con un approccio documentaristico, con riprese simili ad interviste, approfondimenti giornalistici e video di telecamere di sorveglianza.

Sud Africa, anno 1982. Un'enorme nave spaziale aliena si staglia nei cieli di Johannesburg, dove rimane per settimane, immobile, senza dare segni di vita. Verosimilmente, l'astronave aliena non è in grado di ripartire, a seguito di ciò gli uomini del governo sudafricano, snervati dall'attesa, incaricano una squadra d'esplorazione di andare ad ispezionare il relitto in cerca di risposte. All'interno della nave viene rinvenuta una colonia di esseri artropoidi allo sbando, sporchi, spossati e denutriti che vengono condotti in salvo sulla terraferma. Col passare del tempo la convivenza tra esseri umani e alieni si fa sempre più difficile. Gli alieni, incompresi e malvisti dalla popolazione locale, vengono isolati in un campo profughi denominato "Distretto 9", dove rimarranno segregati in regime di apartheid per i successivi vent'anni.


District 9 (MegaVideo)

domenica 5 dicembre 2010

Filmografia: La criminalità del Potere


Garage Olimpo
Marco Bechis

Argentina: È un film concreto, duro e reale, che lascia intuire senza eccessi di sadismo la violenza dei garage illegali dove si detenevano gli oppositori al regime.

Secondo film di Marco Bechis e primo di un dittico, comprendente il successivo Figli - Hijos del 2001, sulla tragica stagione della dittatura in Argentina e sul dramma dei desaparecidos.

Il regista stesso, all'epoca ventenne, era stato arrestato e, grazie al passaporto italiano, solo espulso dall'Argentina. Nel 1981, col sostegno di Amnesty International, aveva organizzato a Milano una mostra sui desaparecidos.

Garage Olimpo (Marco Bechis)



Il Divo

La spettacolare vita di Giulio Andreotti

(Paolo Sorrentino)

È stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2008, dove ha vinto il Premio della giuria. Il 2 febbraio 2010 ha ricevuto la nomination al Premio Oscar nella categoria Miglior Trucco. Nelle sale italiane è arrivato il 28 maggio 2008. Il nome del film deriva da uno dei tanti soprannomi affibbiati al Senatore a vita Giulio Andreotti a cui il film è ispirato.

Il film narra una parte della vita di Giulio Andreotti, protagonista della storia politica italiana per decenni, raccontata nel periodo tra 1991 e 1993, a cavallo tra la presentazione del VII Governo Andreotti e l'inizio del maxiprocesso per associazione mafiosa a Palermo.

IL DIVO.2008 - (di P. Sorrentino - )




In un altro paese

Documento sui delitti di mafia

(Marco Turco)

In un altro paese è un documentario del 2005 diretto da Marco Turco che narra la storia della mafia, e i suoi intrecci con la politica, dagli anni settanta ai giorni nostri.

Il film di Marco Turco parte dalle dichiarazioni dell'ex presidente del Tribunale di Palermo (dal quale organizzò il famoso pool antimafia) Antonino Caponnetto alla notizia dell'uccisione di Paolo Borsellino ("E' tutto finito!") per ripercorrere a ritroso (con interviste e filmati d'epoca) la storia dei suoi due famosi magistrati, le loro vittorie, il loro isolamento politico, le loro tragedie. E grazie a loro ritroviamo eventi storici del nostro passato recente come la cattura di Tommaso Buscetta, il maxiprocesso dell'Ucciardone, l'omicidio Lima...

Leonardo Sciascia:

Il nostro è un paese senza memoria e verità, ed io per questo cerco di non dimenticare...


domenica 7 novembre 2010

film sull'immigrazione_razzismo

Lettere dal Sahara

Vittorio De Seta

Assane (Djbril Kebe), uno studente universitario senegalese, si vede costretto ad abbandonare gli studi e a emigrare in cerca di lavoro. Poiché alcuni suoi amici l'hanno preceduto in Italia, decide di partire alla volta del nostro Paese. Fa naufragio a Lampedusa e di lì passa nelle regioni del Mezzogiorno, dove, essendo clandestino, trova solo occupazioni in nero. Arriva poi a Firenze da una cugina e infine si stabilisce a Torino, ottenendo il sudato permesso di soggiorno e trovando lavoro come operaio. Quando crede di aver finalmente raggiunto una situazione stabile, rimane vittima di un agguato razzista che fa crollare in lui ogni residua speranza di integrazione. Il film, presentato come evento speciale alla Mostra del Cinema di Venezia 2006, è stato realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le attività culturali.

Lettera dal Sahara



La Straniera
Marco Turco
Il film narra la storia d’amore tra un architetto arabo, Naghib, perfettamente integrato e una sua connazionale, Amina, costretta a prostituirsi perché sola e clandestina in Italia (film che nessun distributore ha avuto il coraggio di portare in sala). Con la regia di Marco Turco la storia è stata tratta dall'omonimo libro di Younis Tawfik.
Il film evidenzia in qualche modo, la banalità del male, l'indifferenza di polizia, volontari delle associazioni che si occupano dei Cie (lager di stato), tutti intenti a dire, come dicevano i nazisti per le deportazioni di altri esseri umani, che si trattava soltanto del loro lavoro.

Ogni governo adesso si arroga il diritto di determinare quali persone possono vivere all’interno dei suoi confini, con il risultato che migliaia di persone, anzi centinaia di migliaia, vengono letteralmente espatriate. Costretti a lasciare il paese in cui vivevano in quel momento, vengono costretti a vagabondare per il mondo, il loro destino messo alla mercé di qualche burocrate a cui viene assegnato l’autorità di decidere se si ha il permesso di entrare nel "suo" paese. (....) Cacciati di posto in posto, spostati di qua e di là nella ricerca di un luogo in cui gli è permesso respirare, non sono mai sicuri che non arriverà l’ordine di spostarsi e di andare di nuovo da un’altra parte, dove un medesimo destino li aspetta. Esseri Erranti, questi sfortunati, vittime di una strana perversione della ragione umana che osa dubitare del diritto di una persone ad esistere.
"Una donna senza nazione" Emma Goldman

lunedì 1 novembre 2010

Film-PalestineDocumento


Il Muro (Wall)
Simone Bitton
La divisione insanabile tra Israele e palestina raccontata in un interessantissimo documentario.
Free Palestine-Palestine Libere
Stop All'apartheid in Palestina

Nel 2005 esce in Italia un importante documentario che ha conquistato riconoscimenti nei festival di mezzo mondo. A presentarlo è la sua regista, Simone Bitton, la cui anima araba ed ebrea si riflette in questo importante film sul muro che divide Israele dalla Palestina.
Il lavoro cinematografico di Simone Bitton ha ottenuto il premio come miglior film alla 40º Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro e il Grand Prix del Festival International du Documentaire de Marseille. La regista nata in Marocco ma vissuta tra Francia e Israele, ha realizzato un interessante documentario sulla costruzione in cemento che ha contribuito a separare, fisicamente e mentalmente, la popolazione palestinese e israeliana, inoltre ha reso evidente la reale finalità del muro (una barriera di finta protezione).
Il "Recinto di Sicurezza" come lo chiama il governo israeliano è in realtà una rete di muri di cemento, recinti di filo spinato e elettrificato, trincee, strade di pattuglia, torre di guardia e videocamera. La sua larghezza è in media di 60 metri ed è lungo 590 km. Costo totale previsto: 1,2 milioni di Euro Costo per ogni kilometro: €170.000